La bassa autostima non è solo sentirsi insicuri ogni tanto. È una convinzione radicata e silenziosa di non valere abbastanza, di non essere all’altezza o degni di amore e rispetto. È come un filtro che colora di negatività ogni esperienza. Davanti a una critica, chi ha una buona autostima può prenderla come spunto di crescita e andare avanti. Chi invece ha una bassa autostima tende a viverla come la prova definitiva della propria inadeguatezza: “Lo sapevo che non ero capace”.

Questo modo di pensare alimenta ansia costante, paura del giudizio e, in contesti sociali, può trasformarsi in ansia sociale. Così, a una festa, mentre alcuni si avvicinano agli altri con naturalezza, chi ha bassa autostima resta in disparte, convinto di non avere nulla di interessante da offrire.

Con il tempo, questo atteggiamento logora l’umore. I complimenti vengono sminuiti, mentre gli errori diventano la prova di un’incapacità generale. È così che la gioia si spegne e la tristezza può trasformarsi in depressione.

La bassa autostima pesa anche sulle relazioni e può essere una delle cause della dipendenza affettiva: porta a sopportare comportamenti svalutanti per paura di non meritare di meglio, oppure a chiudersi per timore del rifiuto. Spesso si accompagna al perfezionismo: standard impossibili, ore spese a rifinire un lavoro già buono, terrore di sbagliare. E ogni volta che la perfezione non viene raggiunta, la voce interiore accusa: “Sono un fallimento”.

La bassa autostima è un circolo vizioso fatto di ansia, tristezza, relazioni insoddisfacenti e autocritica feroce. Ma, riconoscerlo è già il primo passo per spezzarlo e costruire un modo nuovo di guardarsi e valorizzarsi. Numerosi studi indicano che la bassa autostima è la condizione principale di molti disagi psicologici tra cui disturbi d’ansia, disturbi depressivi, problematiche relazionali e disturbi del comportamento alimentare e cattiva gestione dello stress. Intraprendere un percorso di sostegno psicologico può essere la strada migliore per cominciare a prendersi cura di sé, cambiare la situazione, acquisire nuove consapevolezze e lavorare sulla propria autostima. Questo percorso permetterà di:

  • Rinunciare all’ambizione di perfezione
  • Darsi il permesso di sbagliare
  • Riconoscere, accettare e imparare a gestire la paura della disapprovazione sociale
  • Intraprendere uno stile di vita che conduce al benessere
  • Mantenere una costanza di sé, nonostante i fallimenti
  • Imparare a premiarsi quando ci si muove verso un obiettivo 

Nel percorso di sostegno che ti propongo, costruiremo insieme uno spazio sicuro e stimolante in cui potrai esplorare le tue difficoltà e valorizzare le tue risorse. Attraverso tecniche pratiche ed esercizi mirati, affiancati da momenti di riflessione profonda, lavoreremo passo dopo passo per rafforzare la tua autostima e sviluppare una maggiore assertività. L’obiettivo è aiutarti a riconoscere il tuo valore, esprimere con chiarezza i tuoi bisogni e muoverti nelle relazioni con più sicurezza e libertà.

 

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IL MODO MIGLIORE PER ALZARE L'AUTOSTIMA

Lo psichiatra Victor Frankl ci ha insegnato che l’uomo non vive solo di piacere o di successo, ma di significato. Quando una persona trova un “perché” che le appartiene, anche il dolore e le difficoltà assumono un senso diverso: diventano parte di un cammino, non solo ostacoli.

L’autostima cresce proprio da qui: non nasce dal confronto con gli altri o dal raggiungere standard esterni, ma dalla consapevolezza di stare vivendo qualcosa che ha valore per sé. Se la vita ha un significato che sentiamo autentico, allora anche noi stessi acquistiamo valore ai nostri occhi. È come se il senso fosse un sole interiore: più ci orientiamo verso di esso, più illumina la nostra dignità e la fiducia in ciò che siamo.

PARLA A TE STESSO COME SE FOSSI QUALCUNO CHE CONTA

L’autostima può migliorare in modo naturale, se facciamo attenzione al nostro modo di parlare e alle frasi che usiamo per gli altri e soprattutto con noi stessi. Noi ci creiamo attraverso le nostre convinzioni e le parole che diciamo influiscono direttamente sui nostri pensieri e comportamenti. Per questo devi iniziare a modificare il modo in cui parli a te stesso e compiere azioni per cui ti stimi. Lavora ponendo attenzione al tono del tuo chiacchiericcio interiore. Appena senti che diventa negativo, mettilo a tacere. Ricorda: le nostre risposte emozionali sono in relazione al tono e al linguaggio che usiamo verso noi stessi.

IMPEGNATI A VOLERTI BENE E IMMAGINA DI PARLARE CON IL BAMBINO CHE ERI

Avere degli obiettivi e iniziare a perseguirli è il modo migliore per cominciare a cambiare qualcosa. Affronta le tue paure. Prova qualcosa di nuovo, facendolo compassione e costanza. Comincia a cambiare le convinzioni che hai su te stesso, se non sono positive. Ricorda: la compassione verso se stessi significa cogliere la vita così com’è e te stesso così come sei. La compassione verso se stessi significa volersi bene "Ce la possiamo fare! Facciamo una pausa. Voglio che frequenti di meno queste persone."


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