Il disturbo d’ansia generalizzato, chiamato anche DAG, è una condizione in cui la mente sembra non riuscire a staccare la spina dalle preoccupazioni. Non è la classica ansia che arriva solo in momenti particolari, come prima di un esame o di una gara: qui le preoccupazioni ci sono quasi ogni giorno e durano a lungo, a volte anche per anni. Chi vive con il DAG tende a pensare molto, spesso troppo, a tante cose diverse: la famiglia, i soldi, la scuola o il lavoro, anche quando non ci sono problemi seri in quel momento. La paura diventa più grande della situazione reale, e questa continua tensione porta il corpo a stare sempre “in allerta”: il cuore batte più forte, ci si sente agitati, tesi, stanchi.
Nel Disturbo d’Ansia Generalizzata le paure e le preoccupazioni non restano confinate a un ambito preciso, ma tendono a diffondersi in molti aspetti della vita quotidiana. Questo lo distingue da altri disturbi d’ansia, dove invece le preoccupazioni sono più circoscritte e legate a situazioni specifiche.
Spesso questo disturbo non arriva da solo: può accompagnarsi ad altri problemi come la depressione o gli attacchi di panico. Ciò che lo rende difficile da gestire è che la persona si rende conto che si preoccupa troppo, ma non riesce a smettere: la mente scatta in automatico, convinta che pensare continuamente ai problemi possa evitarli. La verità è che preoccuparsi, entro certi limiti, è normale e serve per affrontare le situazioni. Ma quando la preoccupazione diventa l’unico modo per sentirsi “al sicuro”, finisce per alimentare ancora di più l’ansia, invece di ridurla.
IL SUPPORTO PSICOLOGICO
Nel percorso di sostegno che propongo per questo tipo di ansia, lavoriamo prima di tutto per capire insieme che cos’è davvero questo disturbo: da dove nasce, come funziona e perché fa sentire così. Poi ci concentriamo su quei pensieri, convinzioni e aspettative che alimentano le preoccupazioni, per imparare a riconoscerli e ridurli passo dopo passo.
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